mercoledì 18 giugno 2014

Le metamorfosi di Ovidio "Apollo e Dafne" - Metamorphoses by Ovid "Apollo and Daphne"


Hanc quoque Phoebus amat positaque in stipite dextra
sentit adhuc trepidare novo sub cortice pectus
conplexusque suis ramos ut membra lacertis                   555
oscula dat ligno; refugit tamen oscula lignum.
cui deus 'at, quoniam coniunx mea non potes esse,
arbor eris certe' dixit 'mea! semper habebunt
te coma, te citharae, te nostrae, laure, pharetrae;
tu ducibus Latiis aderis, cum laeta Triumphum                560
vox canet et visent longas Capitolia pompas;
postibus Augustis eadem fidissima custos
ante fores stabis mediamque tuebere quercum,
utque meum intonsis caput est iuvenale capillis,
tu quoque perpetuos semper gere frondis honores!'        565
finierat Paean: factis modo laurea ramis
adnuit utque caput visa est agitasse cacumen


Apollo e Dafne  (Bernini)


Anche così Febo l'ama e, poggiata la mano sul tronco,
sente ancora trepidare il petto sotto quella nuova corteccia
e, stringendo fra le braccia i suoi rami come un corpo,
ne bacia il legno, ma quello ai suoi baci ancora si sottrae.
E allora il dio: «Se non puoi essere la sposa mia,
sarai almeno la mia pianta. E di te sempre si orneranno,
o alloro, i miei capelli, la mia cetra, la faretra;
e il capo dei condottieri latini, quando una voce esultante
intonerà il trionfo e il Campidoglio vedrà fluire i cortei.
Fedelissimo custode della porta d'Augusto,
starai appeso ai suoi battenti per difendere la quercia in mezzo.
E come il mio capo si mantiene giovane con la chioma intonsa,
anche tu porterai il vanto perpetuo delle fronde!».
Qui Febo tacque; e l'alloro annuì con i suoi rami
appena spuntati e agitò la cima, quasi assentisse col capo.


Yet Phoebus loves her still, and casting round
Her bole, his arms, some little warmth he found.
The tree still panted in th' unfinish'd part:
Not wholly vegetive, and heav'd her heart.
He fixt his lips upon the trembling rind;
It swerv'd aside, and his embrace declin'd.
To whom the God, Because thou canst not be
My mistress, I espouse thee for my tree:
Be thou the prize of honour, and renown;
The deathless poet, and the poem, crown.
Thou shalt the Roman festivals adorn,
And, after poets, be by victors worn.
Thou shalt returning Caesar's triumph grace;
When pomps shall in a long procession pass.
Wreath'd on the posts before his palace wait;
And be the sacred guardian of the gate.
Secure from thunder, and unharm'd by Jove,
Unfading as th' immortal Pow'rs above:
And as the locks of Phoebus are unshorn,
So shall perpetual green thy boughs adorn.
The grateful tree was pleas'd with what he said;
And shook the shady honours of her head.



martedì 3 giugno 2014

Le metamorfosi di Ovidio 'Deucalione e Pirra" - Metamorphoses by Ovid 'Deucalion and Pyrrha"



Deucalione e Pirra, Botalla Giovanni Maria detto Il Raffaellino Biografia breve

S'incamminano, velandosi il capo, sciogliendo
le vesti, e ubbidendo, lanciano pietre alle spalle sui loro passi.
E i sassi (chi lo crederebbe se non l'attestasse il tempo antico?)
cominciarono a perdere la loro rigida durezza,
ad ammorbidirsi a poco a poco e, ammorbiditi, a prendere forma.
Poi, quando crebbero e più duttile si fece la natura loro,
fu possibile in questi intravedere forme umane,
ancora imprecise, come se fossero abbozzate
nel marmo, in tutto simili a statue appena iniziate.
E se in loro v'era una parte umida di qualche umore
o di terriccio, fu usata a formare il corpo;
ciò che era solido e rigido fu mutato in ossa;
quelle che erano vene, rimasero con lo stesso nome.
E in breve tempo, per volere degli dei, i sassi
scagliati dalla mano dell'uomo assunsero l'aspetto di uomini,
mentre dai lanci della donna la donna rinacque.

Descending from the mount, they first unbind
Their vests, and veil'd, they cast the stones behind:
The stones (a miracle to mortal view,
But long tradition makes it pass for true)
Did first the rigour of their kind expel,
And suppled into softness, as they fell;
Then swell'd, and swelling, by degrees grew warm;
And took the rudiments of human form.
Imperfect shapes: in marble such are seen,
When the rude chizzel does the man begin;
While yet the roughness of the stone remains,
Without the rising muscles, and the veins.
The sappy parts, and next resembling juice,
Were turn'd to moisture, for the body's use:
Supplying humours, blood, and nourishment;
The rest, too solid to receive a bent,
Converts to bones; and what was once a vein,
Its former name and Nature did retain.
Metamorphoses By Ovid

Translated by Sir Samuel Garth, John Dryden, et al
http://classics.mit.edu/Ovid/metam.html

domenica 1 giugno 2014

La morte di Laocoonte - The death of Laocoön

"Laocoon, ductus Neptuno sorte sacerdos,
sollemnis taurum ingentem mactabat ad aras.
ecce autem gemini a Tenedo tranquilla per alta
(horresco referens) immensis orbibus angues
incumbunt pelago pariterque ad litora tendunt;       205

pectora quorum inter fluctus arrecta iubaeque
sanguineae superant undas, pars cetera pontum
pone legit sinuatque immensa uolumine terga.
fit sonitus spumante salo; iamque arua tenebant
ardentisque oculos suffecti sanguine et igni            210

sibila lambebant linguis uibrantibus ora.
diffugimus uisu exsangues. illi agmine certo
Laocoonta petunt; et primum parua duorum
corpora natorum serpens amplexus uterque
implicat et miseros morsu depascitur artus;              215

post ipsum auxilio subeuntem ac tela ferentem
corripiunt spirisque ligant ingentibus; et iam
bis medium amplexi, bis collo squamea circum
terga dati superant capite et ceruicibus altis.
ille simul manibus tendit diuellere nodos                   220

perfusus sanie uittas atroque ueneno,
clamores simul horrendos ad sidera tollit:
qualis mugitus, fugit cum saucius aram
taurus et incertam excussit ceruice securim.

at gemini lapsu delubra ad summa dracones             225

effugiunt saeuaeque petunt Tritonidis arcem,
sub pedibusque deae clipeique sub orbe teguntur."


"Laocoonte, estratto a sorte come sacerdote di Nettuno, macellava come ogni anno un grande toro sugli altari. Ed ecco che invece due serpenti gemelli (inorridisco a raccontarlo) dalle immense spire, provenienti da Tenedo attraverso le acque tranquille, incombono nel mare, e si dirigono insieme verso le coste; i loro petti, eretti tra i flutti, e le loro creste scarlatte sovrastano le onde; la parte rimanente si aggomitola nelle acque, e le schiene, di volume immenso, si curvano. Incomincia un rumore nel mare spumante; e già occupavano i campi, e tinti negli occhi ardenti di sangue e fuoco, le bocche sibilanti li lambivano con le lingue vibranti. Fuggiamo esangui alla vista. Essi, a colpo sicuro, si dirigono verso Laocoonte; e per prima cosa i serpenti, abbracciati i piccoli corpi dei due figli, li cingono, e con un morso sbranano le misere membra; poi afferrano lui stesso, che sopraggiunge in aiuto e porta dei dardi, e lo imprigionano con le grandi spire; e dopo averlo ghermito due volte alla vita, e circondato due volte al collo con le schiene squamose, lo sovrastano con le nuche e le alte teste. Intanto egli cerca con le mani di sciogliere i nodi, pieno nelle bende di bava e nero veleno, e intanto solleva alle stelle grida orrende: come i muggiti del toro, quando fuggiva ferito dall'altare e scuoteva via la scure malferma.

Ma i serpenti gemelli fuggono a nuoto verso i grandi templi, e si dirigono alla rocca della crudele Tritonide, e si nascondono sotto i piedi della dea e il cerchio dello scudo."

"Here another great fear (O miserable story!) terrifies our blind spirit. Laocoon, made by fortune a priest of Neptune, was sacrificing a fierce bull to an altar on the shore. Then twin mighty serpents, pressing from the sea, run to the shore from the insular. And now they were holding the lan and, eyes blazing with fire, were licking their mouths with their hissing tongues.
The whole of us flee; they aim at Laocoon and his son. At first, they catch and kill and devour the bodies of two small boys. They then snatch their brave father, who was running to his miserable boys, and hold and overcome with great coils. He could neither flee nor defend himself from his great wounds, and he himself just as the bull on the altar, raised horrible screams to the sky. At the same time the serpents flee, and seek shelter in the field ofkeen Menerava.
Because Laocoon had thrown a spear into the horse of Minerva, we have though that he had erred and had to pay the penalty; we have been ignorant of the truth. We opened the gate and received that horse into the city; and boys and girls-- O great country, O great gods, O Troy-- they rejoice to touch it. And we rejoice to miserable ourselves, too, to whom that day were the final and also to whom therewill be no relief."